BIVACCO CASERA PRAMAGGIORE

BIVACCO "CASERA PRAMAGGIORE"

Il Bivacco “CASERA PRAMAGGIORE” sorge a 1812 m sul livello del mare al margine meridionale di estese praterie che divallano dalle creste del massiccio dolomitico del Monte Pramaggiore. Questo ricovero si trova in una posizione privilegiata dal punto di vista panoramico, essendo su di un vero e proprio “balcone” con vista sul selvaggio gruppo Caserine – Cornaget. Ma la bellezza del luogo è anche legata ai verdi e fioriti prati che la circondano, nonché alla notevole fauna selvatica che li popola. Non è difficile, infatti, poter osservare stambecchi e camosci durante il giorno, e numerosissimi cervi durante la notte o all’alba; inoltre, l’occhio più attento potrà anche osservare l’aquila volteggiare alta nel cielo. Proprio quest’ultima è il simbolo del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, al cui interno la Casera Pramaggiore si colloca nella zona più centrale. Quest’area dal 2009 è anche stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.

La struttura, sempre aperta, si presenta divisa in due vani sovrapposti e collegati da una scala esterna: al piano terra si trovano stufa, tavolo, panche, alcune suppellettili, le taniche per la raccolta dell’acqua, e 2 posti letto su brande, materassi e coperte, e gli attrezzi per segare e spaccare la legna nel caso non se ne trovi di pronta; al piano superiore si trovano 8 posti letto su brande, materassi e coperte.

La sorgente d’acqua più vicina si trova a 15 minuti dalla casera lungo il sentiero CAI 388.

CENNI STORICI:

Il più vecchio documento archiviato dal Comune di Claut riguardante l’affittanza della Casera Pramaggiore risale al 20 maggio 1844. Si presume però che gli enormi pascoli venissero già in precedenza utilizzati dagli abitanti della zona.

Nella storia della casera si sono avvicendate diverse figure, ma la più significativa rimane certamente quella di Angelo Parutto detto “Magnol”, che condusse la casera dal 1905 al 1957. Ne è testimonianza la lapide posta all’inizio del sentiero a fondo valle. Tramandata di padre in figlio, la casera ha avuto momenti e date da non dimenticare. Nel 1949 nella vecchia documentazione reperita nei vari archivi, si legge che vennero rifatte le stalle e la nuova casera; inoltre vennero costruiti la fornace della calce, l’abbeveratoio e la mulattiera di accesso per la “Costa Danada”.

L’attività fu fervente per moltissimi anni, ma negli anni Sessanta iniziò un lento declino finché nel 1966, l’alluvione dette il colpo di grazia all’utilizzo di quel pascolo rovinando la strada di fondovalle ed i sentieri per la casera, specialmente negli attraversamenti dei numerosi torrenti.

Negli anni seguenti e specialmente con le abbondanti nevicate del 1979-80, i locali adibiti alla lavorazione del latte, crollarono sotto il peso della neve accumulando all’interno le macerie e spargendo tavole e lamiere del tetto nel prato sottostante.

LA RICOSTRUZIONE:

Nel 1981 la nostra giovane Sezione CAI iniziò a cercare un luogo dove realizzare una ricovero per escursionisti e, traendo spunto anche dalle pagine della rivista “Le Alpi Venete” dove Sergio Fradeloni auspicava il recupero della diruta Casera Pramaggiore da parte di qualche sezione CAI, si decise di concretizzare ciò che si aveva in cuore di fare. Si presero quindi i primi contatti con l’Amministrazione Comunale di Claut per il rilascio delle necessarie autorizzazioni ad eseguire i lavori ed ottenere in uso le strutture della vecchia casera. Venne chiesto ed ottenuto il patrocinio della Fondazione A. Berti e, tramite la Sede Centrale del CAI, ottenuto l’aiuto degli elicotteri del 5° Reparto Ale-RIGEL di Casarsa della Delizia. Finalmente, con tutti i nulla-osta in mano, il 20 giugno 1982 un numeroso gruppo di Soci, armati di badili e picconi, saliva alla casera e dava inizio ai lavori di rimozione delle macerie.

Il 7 agosto 1982, sotto un’incessante pioggia, cinque volonterosi salivano alla casera per dare il via al primo di una serie di turni di lavoro programmati per il periodo estivo, che portarono nel corso dell’estate alla completa realizzazione delle strutture in calcestruzzo. Grazie agli elicotteri dell’Ale-RIGEL di Casarsa della Delizia venne pure trasportato tutto il materiale che sarebbe successivamente servito per la copertura.

I lavori, sospesi per l’arrivo dell’inverno, vennero ripresi il 15 maggio 1983 e approfittando del numeroso gruppo di soci presente, veniva predisposto il lavoro per il completamento della copertura e, non di secondaria importanza, riadattata una parte delle vecchie stalle ad uso bivacco provvisorio, quale ricovero per i partecipanti ai successivi turni di lavoro.

Dai primi di giugno, con continuità, si sono alternati numerosi gruppi, fino al completamento dei lavori, avvenuto in un paio di mesi.

Il 25 settembre 1983, alla presenza di numerose autorità, e di oltre 400 persone fra alpinisti, escursionisti, soci e simpatizzanti, veniva finalmente inaugurato e reso disponibile il BIVACCO FISSO “CASERA PRAMAGGIORE” .

Si concluse con questa cerimonia una storia iniziata con poche righe pubblicate sulla rivista “Le Alpi Venete”, con le quali si chiedeva che la Casera Pramaggiore non fosse dimenticata.

A oltre 40 anni da quel 1983, dopo vari lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, dopo il passaggio di migliaia di escursionisti e l’avvento di altre strutture simili in tutta la regione, la casera rimane ancora oggi un punto di riferimento per l’escursionismo nel triveneto, per le attività del Parco delle Dolomiti Friulane, e per la nostra sezione che al meglio cerca di curare questo magnifico luogo.

VIE DI ACCESSO

Segnavia 366; ore 2.30.
È il percorso più diretto e breve per raggiungere il bivacco;
Difficoltà: E

Da Claut (PN) si percorre per circa 11,5 Km la rotabile della Val Settimana fino al ponte sul Ciòl de Pès (bella cascata a sinistra). Lasciata l’auto presso il parcheggio, l’itinerario inizia risalendo, con numerosi tornanti la “Costa Danada” fino ad un bivio (tab.), dove la mulattiera prende il n. 366/A e prosegue a destra dirigendosi alla vicina Casera Col de Pòst (1249 m).
Si lascia a destra la mulattiera per proseguire diritti e con breve discesa si va ad attraversare il torrente 40 mt più in basso, sul fondo della Val delle Merie. Si riprende a salire sempre più ripidamente, lungo un costone e oltrepassata una faggeta, si attraversa il Ciòl de Pès che scende con belle cascate. Si rimonta poi un altro ripido costone con alti alberi, fino a giungere ad una fascia di pino mugo e un’ultima valletta erbosa che porta direttamente al bivacco il quale si vede all’ultimo minuto.

Segnavia 364 – 366/A – 366; ore 3.15
Bella variante dell’itinerario precedente;
Difficoltà: E

Nel retro del rifugio Pussa, una mulattiera prende quota e s’interna sul fianco destra della Val delle Camòscie. Dopo circa 30′ s’incontra un bivio: si lascia a destra la mulattiera segnavia 364 diretta alla forcella Laresèit e si prende a sinistra il sentiero segnavia 366/A che attraversa alcuni torrenti e ruscelli fino a raggiungere la valletta pianeggiante, pascolo della casera Col de Post (fin qui ore 1,30).

Attraversata la valletta e giunti alla casera, si obliqua a sinistra in discesa, e in 10′ si raggiunge il bivio descritto nell’itinerario precedente, qui si prosegue a destra lungo il sentiero segnavia 366, come nell’itinerario precedente.

Segnavia 370 – 388; ore 3.15
Altro itinerario cha sale dalla Val Settimana con percorso più lungo ma più interessante e panoramico;
Difficoltà: E

Il sentiero inizia subito dopo il penultimo ponte sul torrente Settimana che ci porta sulla sua destra idrografica (circa 1 Km prima dell’itinerario principale). Il percorso inizia sulla sinistra del ponte a quota 867 m. (tab.) e affiancandosi al torrente prende subito quota, poi si interna e percorre la sinistra idrografica della profonda Val Ciorosolin fino a raggiungere un bivio a quota 1229 (tab. – ore 1.15’) . Qui si lascia il segnavia 370, diretto alle Casere Col D’Aniei e Bregolina Piccola, per salire a destra seguendo il sentiero segnavia 388 che dopo un po’ s’addentra in un bel bosco fino a pervenire alla Forcella Contèrs (1574 m), dove svolta a sinistra e con numerosi tornanti risale la ripida dorsale del Filòne Crocètta. Raggiunta quota 1800 m il sentiero piega a destra e con un lungo traverso in falsopiano raggiunge la sorgente della Val del Clàp (abbeveratorio e fornace per la calce) e in altri 10’ si è alla Casera Pramaggiore.

traversate

Segnavia 366 – 362; ore 3.30
Itinerario panoramico e di grande interesse ambientale;
Difficoltà: E

Dalla casera, per sentiero 366 verso i ruderi delle stalle, si segue il segnavia per ripidi verdi fino alla Forcella Pramaggiore a m. 2295. (qui vedi ascensioni) Si prosegue ora in discesa nel suggestivo Cadin dell’Inferno, su ghiaie passando presso la Forcella “La Sidon” dove arriva, dal Rif. Flaiban-Pacherini, il sentiero attrezzato Barini. Su dossi erbosi si prosegue sulla destra della valle aggirando il crestone della Croda di Siòn fino alla conca della Val di Guerra dove sorgeva il Cason dell’Inferno a quota 1791. Un masso con strapiombo può dare ricovero e a pochi passi una sorgente. Qui passa il sentiero segnavia 362 che si segue ora a sin. in discesa per la Val dell’Inferno fino a raggiungere la Val Postegae e per carrozzabile chiusa al traffico, passando per il pian Meluzzo e la omonima casera in breve al Rif. Pordenone.

Segnavia 388 – 370. Ore 7.00-8.00
Traversata in ambiente di grande interesse naturalistico;
Difficoltà E

Dal retro della Casera un evidente sentiero sale e svolta a sinistra seguendo a ritroso il percorso di accesso dal “Ponte Riva del Ciartèr” fino al bivio con sentiero segnavia 370. Qui si attraversa il torrente ed in breve, dopo un tornante in bosco, si è alla base del pascolo abbandonato della Casera Col D’Aniei (buon ricovero). Si attraversa la base del pascolo e, oltrepassato un canalone, si inizia a salire in bosco, nella parte alta si oltrepassa un canalone e per terreno franoso si raggiunge l’ampio prato pianeggiante della Forcella Dof a quota 1843 dove, per buon sentiero, si scende a raggiungere, sulla sinistra del fondo valle, la casera Bregolina Piccola. Dalla casera si scende nel pascolo sottostante, a quota 1700 si lascia a sinistra il segnavia 385 (sentiero dismesso) e si scende in bosco fino a raggiungere quota 1420, si attraversa tutta la testata della Val Pezzeda e si ricomincia a salire. Lasciato a sinistra il sentiero 371 (sentiero chiuso) in 30’ si arriva alla Casera Bregolina Grande a quota 1858. Si sale ancora su bei prati verso la forcella Savalons e Forcella della Lama (splendida veduta sul Campanile di Val Montanaia) poi si scende verso il Rifugio Pordenone o con breve variante alla bella Casera Ronciada e poi al rifugio.

Segnavia 366 – 363; ore 2,00
Itinerario di grande interesse ambientale, qualche passo esposto su terreno franoso nei pressi della Forc. Rua Alta richiede attenzione;
Difficoltà: E (brevi tratti per EE)

Dalla casera, per sentiero 366 verso i ruderi delle stalle, si segue il segnavia per ripidi verdi verso la Forcella Pramaggiore fino a quota 2100. Ad un bivio (segnalato) si segue a destra il sentiero n. 363 verso Forcella Rua Alta che si raggiunge in passando orizzontalmente alla base della parete di roccia. Si prosegue con attenzione su tratti di terreno friabile fino al Passo di Suola che si oltrepassa lasciando a dx il sent. 368. Ora in discesa dalla testata della valle fino al Rif. Flàiban-Pacherini.

ascensioni

Per Forc. Pramaggiore (Ore 1.30)
Vastissimo il panorama.
Difficoltà: EE (alcuni tratti su terreno friabile richiedono passo sicuro)

Dalla casera verso est si segue il già descritto itinerario verso la Forcella Pramaggiore dove si devia a sinistra seguendo una traccia segnata con sbiaditi bolli rossi, si sale per ghiaie, poi si devia ancora verso sinistra e poco dopo si punta in alto verso la cresta che si seguirà verso sinistra fino alla vetta, poco prima della quale ci si imbatte in un facile salto roccioso.

CONTATTI:

Ispettori: Jacopo Verardo (tel. 346 4220410) – Dora Lisa Rosalen (tel. 333 9083860)

Sezione CAI di San Vito al Tagliamento: Via dello Sport, 1 – 33078 San Vito al Tagliamento

Telefono: 0434 876521

Orari apertura sede: martedì e venerdì dalla ore 20.00 alle 21.00