MONTE PELMO m. 3159

Si tratta di una delle cime più iconiche delle Dolomiti e delle intere Alpi Orientali. Si impone in modo colossale tra la valle di Cortina e la valle di Zoldo e la sua forma “a sedia” è inconfondibile e ben riconoscibile da tutte le Dolomiti Orientali. Conosciuto anche come il “Caregon del Padreterno”, il Pelmo presenta una Via Normale non eccessivamente impegnativa per chi ha dimestichezza con brevi passaggi di facile arrampicata, tuttavia risulta molto vertiginosa nella sua parte iniziale, dove per circa mezz’ora si è in costante esposizione sulla famosissima Cengia di Ball.

ITINERARIO:

Il primo giorno ci si porterà molto semplicemente al Rifugio Venezia, dove si pernotterà.

Il giorno seguente, partendo di buon’ora, si seguirà per poco il sentiero per la Forcella Val d’Arcia (CAI 480), deviando a sinistra nei mughi (scritta “Monte Pelmo” in vernice su un sasso). Si seguirà ripidamente il sentiero, uscendo dai mughi per ghiaie, fino alla base delle rocce della spalla Sud-Est del Pelmo.  Qui si troverà l’attacco al percorso lungo un facile zoccolo di roccette (max. 1°), per una trentina di metri fino ad imboccare a sinistra l’evidente Cengia di Ball.

Il sentiero, praticamente pianeggiante, corre lungo l’esposto ma elementare ballatoio (solo qualche breve tratto un po’ più stretto, alcuni chiodi per eventuale sicura), fino ad entrare, con una breve discesa, in un primo vallone che si aggirerà senza problemi. Dopo aver aggirato un grosso sperone (un passaggio stretto ed esposto, ma facile; 1C all’inizio ed 1CL alla fine) si entrerà in un secondo vallone, dove la cengia si restringe, costringendo ad un breve passaggio in cui si usano le mani (1°, corda fissa ed 1C segnalato da cordini). Aggirato anche questo vallone il sentiero corre più facile fino al terzo vallone, lungo il cui fianco la cengia si restringe nuovamente fino al famoso “Passo del Gatto”.

Una corda fissa agevola il passaggio, che si effettua all’esterno con arrampicata poco più che elementare ma su terreno esposto (2 II, 5 m). Si contorna così anche il terzo vallone per sentiero agevole, fino ad entrare alla base del Vallon (quota 2200 circa). Qui si seguono gli ometti e le tracce, tenendosi sulla destra per roccette prima e per ripide ghiaie poi, passando a destra un promontorio roccioso, fino a portarsi quasi sotto le rocce della Spalla SE (quota 2500 circa). Tenendosi sempre sulla destra, verso la Spalla SE, la si supera per gradoni rocciosi e cenge guadagnando il bordo del grande catino superiore (il Van) da dove è visibile la cresta sommitale e la cima (quota 2800 circa).

Raggiunta la cresta, la si sale verso la cima, tenendosi un po’ sotto la stessa sulla destra (versante E), per cenge e brevi gradoni rocciosi e detritici, fino ad un balcone detritico poco inclinato, proprio sotto l’ultimo breve tratto di cresta. Percorrere il filo della cresta su rocce elementari fin poco sotto la sommità, dove ci sono 2 brevi passaggi un po’ esposti (il primo è molto facile ma bisogna prestare attenzione alla roccia; il secondo è breve e con ottimi appigli, alcuni metri di 2°), oltre i quali 50 m quasi pianeggianti su detrito portano alla piccola croce della cima con libro di vetta.

La discesa avverrà per lo stesso percorso di salita.

 

NOTE:

La quota di partecipazione è di € 85/90,00.
È obbligatoria la pre-iscrizione con il versamento di una caparra di € 25,00 da versare in sede.

Per partecipare alle gite è necessario iscriversi presso la segreteria della sezione il martedì o il venerdì dalle ore 20.00 alle ore 22.00.

I Capigita si riservano la facoltà di apportare modifiche a quanto programmato qualora le condizioni meteo o di sicurezza lo richiedessero.

Data

Lug 22 - 23 2023
Expired!

Etichette

EEA - Escursionisti esperti con attrezzatura

Luogo

Dolomiti Zoldane
Categoria